Ne sento tante tutti i giorni. Forse troppe.
Tutti dicono che è colpa dei negozianti.
Dicono che è colpa vostra se non siete stati in grado di adattarvi in 2 giorni ad una pandemia globale, se non avete fatto marketing fino al giorno prima, per cui dovete morire, MALE.
Ora, partendo dal presupposto che è facile parlare dalla propria sedia calda pagata dai contribuenti, tra cui i commercianti, ma come si fa ad imputare ad un commerciante la colpa di un fallimento in questo periodo?
Siamo in un paese che per primo al mondo ha chiuso le attività, violando il primo diritto costituzionale al lavoro, che dopo un anno non ha ancora una data sicura per la ripartenza, che ha aperto e chiuso a piacimento regioni ed attività comunicandolo solo con poche ore di anticipo, che non ha versato 1€ a supporto e quando l’ha versato è stato comunque insufficiente.
Ora io non voglio difendere quei criminali, si perchè sono criminali, che hanno preso tali decisioni, ma una cosa ve la voglio dire.
Possiamo stare qui a lamentarci che viviamo in un paese di merda e siamo governati da imbecilli e che è totalmente colpa loro se oggi siamo in una situazione di difficoltà.
Oppure possiamo comportarci da uomini, da imprenditori, con le palle quadrate e assumerci la responsabilità.
Sì esatto.
La responsabilità.
Perché se accettiamo che sia soltanto colpa loro non abbiamo nessun modo si ribaltare la situazione.
Ci stiamo arrendendo.
Se invece facciamo uno sforzo immane e ci assumiamo la responsabilità, totale, anche se non ci spetta, allora avremo modo di cambiare le cose.
Responsabilità significa che siamo in grado di poter cambiare le cose.
Che ancora una volta possiamo farci carico di un fardello immane che ci è stato attribuito.
Siamo stati tacciati come untori, come arrivisti, capitalisti che se ne fregano della salute delle persone eppure anche noi abbiamo perso persone care eppure siamo qui a chiedere soltanto che venga rispettato il nostro primo diritto fondamentale, il diritto a lavorare.
Lo so che è dura, che è difficile, che se hai famiglia e se i conti non tornano è un casino, che gli aiuti non esistono, ma bisogna tirarsi su quelle cazzo di maniche.
Perché NON possono averla vinta loro.
E non l’avranno.
Commercianti alcuni ci nascono, ma molti lo diventano. E una volta che sei commerciante ci muori commerciante cazzo. E io non voglio morire per le decisioni di uno stato che non mi rappresenta. Se devo morire voglio che sia per colpa mia.
Per cui rialziamo la testa. E torniamo a vivere, torniamo a lavorare.
Sarà difficile?
Certo che lo sarà.
Ma di sicuro non sarà impossibile.
Serve un enorme sacrificio e spirito d’animo per combattere di questi tempi.
Ma sono sicuro che ciascun negoziante la furi può farcela.
Contro il governo.
Contro ogni decisione folle.
E contro ogni virus.
Io sono con voi. Stiamo creando un movimento, qualcosa di grande e niente e nessuno ci fermerà.
Avanti tutta negozianti.
Avanti tutta guerrieri.
Spero che questo articolo sulla colpa dei negozianti ti sia piaciuto e che soprattutto ti sia stato utile, fammi sapere cosa ne pensi nei commenti, rispondo sempre personalmente ad ognuno di essi 🤓
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Al tuo successo 🙌🏽
Stefano
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